Tutti amiamo scattare fotografie quando viaggiamo. È il modo migliore per conservare ricordi vividi del nostro viaggio. Se anche voi siete amanti della fotografia e non vi accontentate di qualche scatto con il cellulare, ecco alcuni consigli sulle attrezzature fotografiche che non possono mancare nel vostro zaino e qualche dritta su cosa lasciare a casa per non appesantirvi troppo. Sono un fotografo professionista, scatto matrimoni, book fotografici, ma soprattutto reportage da ogni angolo del mondo: ho riempito e svuotato la mia borsa fotografica centinaia e centinaia di volte, ho tentato tutte le combinazioni possibili, commesso tanti errori e trovato le migliori soluzioni.
Ecco quindi come comporre la vostra borsa del fotografo con consapevolezza!
Un fotografo non è colui che scatta una foto con un ditino che fa click su un pulsante. Se così fosse, il suo lavoro varrebbe davvero poco. Un fotografo è un artista, un professionista formato negli anni attraverso lo studio delle arti visive e l’osservazione empatica dell’animo umano. Il suo modo di comportarsi quando impugna la macchina fotografica rispecchia chi è come essere umano. Sapere quando fare il famoso “click” e quando non farlo è pertanto la prima cosa da mettere nel nostro zaino.
Che tipo di racconto fotografico volete narrare? Siete più attratti dai paesaggi o dai ritratti? Scatterete lunghe esposizioni notturne? Sono interrogativi fondamentali, perché incideranno in maniera significativa sul tipo di attrezzatura di cui avrete bisogno.
John Muir diceva “Non prendere altro che foto. Non lasciare niente se non impronte.” È una frase bellissima, che echeggia sempre nella mia testa quando parto per un viaggio. Ma bisogna aggiungere che scattare foto non è una attività neutra, specialmente quando si tratta di ritratti. Si può essere così accecati dal desiderio di scattare la foto perfetta da non rendersi conto di stare importunando una persona, di violarne la privacy o mancare di rispetto alla cultura del posto. È meglio rinunciare ad uno scatto piuttosto che prenderlo con un abuso psicologico.
Portare con sé un intero parco ottiche sarebbe il desiderio di ogni fotografo, ma la realtà ci mostra sempre il conto delle nostre scelte, quindi siate sinceri con voi stessi. Siete disposti a portare il peso della vostra borsa tutto il giorno sulle spalle? La vostra spina dorsale reggerebbe il colpo? O, più semplicemente, l’ingombro vi rovinerebbe il gusto del viaggio? Più volte mi sono maledetto per aver portato troppe attrezzature con me, quindi considerate attentamente questo punto prima di riempirvi lo zaino!
Soppesate le vostre conoscenze fotografiche. Se siete alle prime armi o avete acquistato da poco la vostra macchina fotografica, mettete in valigia il manuale delle istruzioni. Le moderne fotocamere hanno moltissime opzioni e potreste aver bisogno di sfogliare il libretto per capire il significato di quella strana spia che si è accesa mentre scattavate una foto e che non va più via.
Eccoci pronti a riempire la nostra borsa delle attrezzature fisiche che ci accompagneranno lungo tutto il nostro percorso, passo dopo passo. Una volta saliti sull’aereo, diventeranno parte di noi al pari di ossa, muscoli, legamenti.
Il corpo macchina è la scelta più importante, quella che determina tutte le altre. Se state leggendo questo articolo, probabilmente non vi accontenterete di un macchina fotografica compatta e amate le ottiche intercambiabili. Vi state quindi chiedendo essenzialmente se sia meglio una reflex o una mirrorless, una full frame o una con sensore ASP-C. Oggi il mercato offre prodotti di ottima qualità su tutti questi fronti. Tenete presente che le reflex sono un passo indietro nella gestione della messa a fuoco, ma le mirrorless hanno mirini elettronici che in condizioni di piena luce possono risultare scuri. Si tratta di gusti, quindi solo voi potete valutare, tenendo conto del peso del corpo macchina e del vostro budget.
Portatene almeno due, una da inserire nel corpo macchina e una di riserva. Diffidate delle sottomarche, perché spesso perdono in prestazione dopo pochi mesi dall’acquisto: è meglio spendere di più per una batteria originale. Se viaggerete in località poco turistiche, potreste non avere accesso a fonti di elettricità per più di due giorni, quindi comprate anche una terza batteria di scorta. Non dimenticate il carica batterie ovviamente!
Sarà essenziale una buona, anzi una ottima tracolla per mettere la fotocamera al collo e non doverla portare in mano tutto il tempo. Non lesinate sulla sua qualità: dopo tutto, se i ganci fossero scadenti, la vostra attrezzatura cadrebbe a terra rischiando di rompersi.
Le ottiche sono il tasto dolente. Quante portarne, se ne avete più di una, o quale scegliere se dovete comprarne una. La prima ottica da mettere in borsa per un viaggio non può che essere uno zoom tutto fare. Le alternative sono essenzialmente due:
-24-70mm f2.8: costoso ma luminoso, vi consente di scattare anche in condizioni di luce scarsa: è la prima scelta che personalmente farei. Se le vostre tasche lo permettono, potete abbinarlo ad un 70-200mm f2,8 uno zoom teleobiettivo che vi garantisce ottimi risultati anche a distanza dai soggetti ritratti e dettagli isolati di vasti panorami.
-24-105mm f4: dal prezzo più abbordabile e con un’ampia escursione focale, vi consente di spingervi molto in teleobiettivo ma è poco luminoso e dovrete riporlo appena il sole scende sull’orizzonte. È una scelta ottima se volete partire con una sola ottica e non avete grosse pretese. In alcuni casi, è addirittura una scelta obbligata: se, ad esempio, partite per un safari in Africa, l’escursione focale sarà molto più importante della luminosità, visto che scatterete durante le ore centrali della giornata. Al contrario, se il vostro viaggio vi porterà a scattare in interni, come chiese, grotte e luoghi poco luminosi, allora l’apertura del diaframma la farà da padrone. Se avete limiti di budget, potreste optare per un 24-105 f4, da accompagnare con una seconda ottica più luminosa. Un 50 mm f1,8, ad esempio, ha costi molto contenuti e vi consentirà qualche scatto anche nelle ore notturne.
Le macchine fotografiche professionali non hanno un flash incorporato. Si può invece comprare un flash a slitta e montarlo all’occorrenza. Devo confessare che nei miei viaggi non porto questo ulteriore fardello. È vero, non posso godere dei vantaggi di un flash di riempimento per illuminare i soggetti in controluce, ma è un compromesso che sono disposto a fare. Confido sulla qualità del mio corpo macchina e sulle magie della post-produzione. Un flash a slitta risulta però davvero necessario qualora non disponiate di un’ottica luminosa o di un sensore full frame. Vi consentirà di scattarvi qualche foto ricordo, senza pretese, in condizioni di scarsa luminosità, ma di rado otterrete risultati professionali.
Il cavalletto è uno strumento ingombrante e spesso pesante. Vale la pena portarlo con voi in viaggio? Dipende. State andando a fotografare l’aurora boreale o i cieli stellati? Sarà il vostro migliore amico. Le lunghe esposizioni richiedono una postazione stabile su cui alloggiare la vostra attrezzatura. Quindi, sì, non partite senza cavalletto e scegliete con cura un modello che faccia al caso vostro. Che sia stabile, che non cada al primo soffio di vento e, se possibile, leggero e di dimensioni contenute quando chiuso. Se la vostra passione è il reportage e il ritratto, un cavalletto può essere superfluo. Consiglio però l’acquisto di un mini treppiedi. Potrete sollevarlo da terra poggiandolo su un davanzale di una finestra, un tavolino di un ristornate o sul terrazzo di qualche belvedere. Vi porterete a casa qualche scatto in notturna che non pensavate di poter effettuare!
Portate con voi un panno apposito per tenere le lenti pulite e ricordate di controllarle spesso. In viaggio è facile sporcare il vetro della lente con ditate, terra e sporcizia varia. Non è il caso di tornare a casa con foto piene di macchie e aloni!
Direi che abbiamo aggiunto tutto l’essenziale alla nostra borsa. Adesso non ci resta che partire e fare del nostro meglio. Siate creativi e divertitevi… ma soprattutto non dimenticate che un bravo fotografo di viaggio non oltrepassa mai i confini del rispetto e del garbo!