Mongolia. Il Xöömej, o khoomei, o canto di gola profonda, è una tecnica vocale unica che vi lascerà di stucco. Chi assiste ad un’esibizione racconta di suoni magici e ipnotici, in grado di trasportare l’ascoltatore in un altro mondo. Ma cosa ha di tanto particolare questa difficile tecnica vocale?
Il Xöömej, o khoomei, o canto di gola profonda, è una tecnica vocale unica che vi lascerà di stucco. Diffusa nei monti Altai, si basa su una specifica modalità di emissione sonora gutturale che consente di produrre simultaneamente due suoni.
Nato con lo scopo di imitare i suoni della natura, che hanno plasmato l’intera cultura mongola, il khoomei si è evoluto in un’arte musicale altamente rispettata. Le armonie prodotte dal cantante di gola mongolo sono spesso descritte come suoni magici e ipnotici, in grado di trasportare l’ascoltatore in un altro mondo.
A livello tecnico, Il canto di gola profonda sfrutta la gola e le corde vocali per creare due suoni armonici distinti. Ciò avviene facendo vibrare simultaneamente le due pliche ventricolari della laringe (corde vocali false) e le due sottostanti (corde vocali vere), in modo che il suono prodotto si divida in più parti, che poi vengono amplificate e modificate dalle cavità della gola e della bocca.
In pratica, il cantante di gola inizia emettendo un suono di base, come un ronzio o un suono gutturale basso, che viene prodotto dalla parte posteriore della gola. Questo viene poi modificato attraverso l’uso della lingua, delle labbra e delle guance per creare una serie di armonici superiori, che si sovrappongono al suono di base per creare l’effetto distintivo del canto di gola mongolo.
Il cantante può esibirsi in diversi modi, a seconda dello stile di canto di gola che sta eseguendo. Ad esempio, con lo stile “kargyraa”, modifica la forma della gola per produrre un suono basso e gutturale simile a un ruggito animalesco, mentre con lo stile “sygyt” usa la bocca per emettere un suono sibilante e flautato.
Entrambe le tecniche richiedono molta pratica e allenamento per essere eseguite correttamente.
Il khoomei è spesso accompagnato dal morin khurr, il violino a testa di cavallo. È uno strumento ad arco dotato di sole due corde, caratterizzato da una cassa armonica trapezoidale e da un ponte che termina appunto con una testa di cavallo scolpita in legno.
La musica tradizionale mongola è spesso coniugata da spettacoli acrobatici, che aggiungono ancora più fascino e magia alle esibizioni dei musicisti. In Mongolia, è facile trovare gruppi musicali o solisti che eseguono musica tradizionale, sia nei villaggi che nelle città, e molte strutture turistiche organizzano spettacoli di canti e balli per mantenere viva e diffondere la tradizione.
Durante il mio viaggio in Mongolia, ho assistito ad un performance presso il Mongol Khuur Center di Ulan Bator, dove alcuni studenti della scuola hanno suonato pezzi tradizionali alternati a rivisitazioni di ballate moderne (tra cui un brano di Ed Sheeran!). Devo ammettere che l’atmosfera è stata emozionante. Se amate la musica, non potete visitare la Mongolia senza esservi regalati questa esperienza!