Il Navrus Festival è una parata cittadina che si tiene in occasione del “Navrus”, una festività molto sentita tra i kazaki mongoli che abitano sui monti Altai, al confine occidentale del paese. Il Navrus celebra l’arrivo della primavera e il nuovo anno: quale migliore occasione per fare un bagno di folla e venire a contatto con le tradizioni locali?
Il Navrus Festival è una parata cittadina che si svolge in diversi paesi dell’Asia centrale, tra cui l’Uzbekistan, il Tagikistan, il Kirghizistan, il Turkmenistan e il Kazakistan in concomitanza con il “Navrus”, la festività che celebra sia l’arrivo della primavera che l’inizio dell’anno nuovo secondo il calendario orientale.
Durante il Navrus, le persone si riuniscono per partecipare a diverse attività culturali e cerimonie. Le celebrazioni includono spettacoli di danza tradizionale, esibizioni musicali, giochi, gare e la preparazione e condivisione di piatti tradizionali. Si indossano abiti festivi e si scambiano auguri di buon anno.
Olgii è la capitale della provincia di Bayan-Ölgii e una cittadina di 30.000 abitanti. Si trova sui monti Altai, in Mongolia occidentale, una regione a maggioranza kazaka. Sperduta tra le steppe, ad Olgii il tempo sembra essersi fermato.
Qui il Navrus si festeggia con grande partecipazione: le strade si coprono di striscioni colorati e sfilano carri, cavalli, cammelli e tutte le associazioni associazioni cittadine, dagli eagle hunters alle squadre sportive.
È un evento davvero splendido, che vi garantirà un bagno di folla e di allegria e grandi assaggi di piatti tipici locali, offerti gratuitamente a tutti i presenti in segno di prosperità e amicizia, senza contare che si conclude nella piazza principale con un concerto finale a cui presenzia il presidente mongolo in persona.
La sera prima del 21 marzo, alla vigilia del Navrus e del Sagsai Eagle Festival, i mongoli preparano delle cene indimenticabili da condividere coi loro parenti e amici. Se siete loro ospiti, dimenticatevi di poter reclinare l’invito.
Cenerete a tavola con i padroni di casa, che vi serviranno il Beshbarmak, che significa “5 dita”, perché viene mangiato con le mani. Si tratta di uno stufato di varie parti di animali diversi, tra cui la testa di pecora, considerata una vera prelibatezza. Se vi offrono un occhio o il cervello, non tiratevi indietro. Vi stanno offrendo la parte migliore e rifiutare il cibo in Mongolia è considerata una cosa da veri villani!
La serata prosegue tra canti e balli tradizionali: i mongoli sono ottimi cantanti, quindi preparate qualche canzone dal vostro repertorio musicale nazionale o farete brutta figura!
La mia guida Uugie mi porta a vedere la parata che sfila per le strade di Olgii e che termina nella piazza centrale: qui viene montato un palco e messi in scena spettacoli di danza e canto. Anche il presidente mongolo presenzia e fa un discorso di apertura di cui non capisco una parola, ma che di sicuro è di buon augurio.
Inoltre, nella piazza sono state montate delle ger, le tipiche tende mongole, e Uugie mi invita ad entrarvi. All’interno ci sono delle donne che mi accolgono con entusiasmo e mi portano ad una grande tavola apparecchiata. C’è tantissimo cibo tipico, dai prodotti da forno agli arrosti di carne, passando per pasticcini da colori psichedelici.
“Andrea”, mi dice Uugie, “Siediti e mangia qualcosa. È tutto offerto dal comune. La tradizione vuole che il giorno del Navrus si passi di casa in casa a salutare i vicini e a mangiare un boccone. Non ti puoi fermare prima di aver visitato un centinaio di abitazioni: la pancia ti scoppia, ma così deve essere. Porta fortuna!”
Mi siedo e mangio anche io qualcosa. Vengo trattato come un ospite d’onore e, tra mille sorrisi e ringraziamenti. I pastori kazaki che abitano sui monti Altai in Mongolia sono famosi per essere riservati, ma al tempo stesso ospitali. Non c’è occasione migliore del Navrus per sperimentarne la generosità.