I PEUL, L'ETNIA PIÙ BELLA AL MONDO

L’etnia più bella del mondo. Dove le donne sono libere di tradire i mariti con uomini più avvenenti.

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Peul o Mbororo, un popolo di pastori nomadi

I primi che mi vengono incontro sono i bambini. Mi saltellano intorno alla ricerca di un regalo. Abbiamo preparato dei palloncini a forma di cane per farli giocare. Sorridenti, gioiosi, vitali: sono loro il futuro di questo gruppo di Peul (o Fulani), che abita vicino a Sagatta, in Senegal.

I nomadi Peul sono un popolo dedito alla pastorizia che vaga dalla Mauritania al Camerun alla ricerca di terre erbose libere dalla coltivazione. Di origini antichissime, sembra siano originari dell’alto Nilo e questo conferisce ai loro tratti somatici una bellezza sofisticata.

I Peul sono giunti in Senegal di migrazione in migrazione. Qui si sono convertiti all’Islam e alcune tribù sono diventate stanziali, con grande disprezzo delle altre che seguono ancora le tradizioni nomadi originarie.

Prediligono i bovini dalle grandi corna e sono così legati al bestiame da chiamare i propri figli con i nomi dei tori e delle mucche più belle. La loro società si fonda sui principi di libertà, dignità e bellezza.

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Ritratto di bambina di etnia Peul, Senegal

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Il bestiame e la bellezza come valori assoluti

Entro nel villaggio a metà pomeriggio. Le capanne di paglia, a pianta circolare, sono mono-familiari.

Le donne si avvicinano incuriosite. Hanno le labbra dipinte di nero e indossano molti gioielli e monili. Si lasciano fotografare, ma solo dopo aver controllato, con l’aiuto di un’amica, di essere presentabili. Posano senza vergogna o timidezza. Sembra che la religione islamica non abbia intaccato i loro valori originari.

I Peul, detti anche Mbororo (lett. “quelli che non si lavano e vivono nella steppa”), hanno una società senza gerarchie e di due cose vanno fieri: il loro bestiame e la propria bellezza fisica.

Sono tanto gelosi delle loro vacche quanto fieri di dar sfoggio della propria avvenenza. Slanciati, dai corpi magri, con grandi occhi e fronti ampie, hanno denti bianchissimi e nasi piccoli. La loro pelle non è nera come quella dei Senegalesi, ma più chiara come quella delle popolazioni mediorientali.

Hanno un portamento elegante, sia le donne sia gli uomini, e ritengono che la loro bellezza sia il dono della Divinità.

Le donne Peul scelgono l'uomo più bello

L’aspetto fisico è così importante per loro che un marito concede volentieri la moglie ad un altro uomo purché questi sia avvenente, nella speranza di avere un figlio più bello.

Le donne godono anche del diritto di scelta del proprio compagno.

I nomadi organizzano ogni anno una grande festa, chiamata Yake, durante la quale sono gli uomini ad acconciarsi e danzare per le giovani nubili nella speranza di venire scelti.

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Il mercato dei bovini di Sagatta

Raggiungo il mercato dei bovini, poco distante dal villaggio. L’atmosfera qui è differente. La gelosia per il bestiame prende il sopravvento sui pastori, tutti uomini, e vengo additato, sgridato e allontanato. Di nuovo, mi confronto con le diffidenze dei Senegalesi verso lo straniero.

Tutti dovrebbero venire in Senegal, ripeto a me stesso. Tutti dovrebbero capire cosa significa essere giudicati al primo sguardo per la propria diversità culturale, per il colore della pelle.

Sono venuto in casa loro per spiare le fattezze delle loro mucche, staranno pensando. Ho l’arroganza di rubare questa bellezza e portarla via con me in formato digitale. Ma sono loro che hanno adattato le loro vite alle necessità del bestiame. Sono loro a vivere dello stretto necessario, sempre pronti a spostarsi altrove quando l’erba si fa rada e arriva la stagione secca. Questa bellezza è loro di diritto, non posso appropriarmene.

Mi allontano dai Bororo colpito dal loro fascino. Eppure non riesco a sentirli vicini. Hanno reso chiaro, ancora una volta, che qui sono uno straniero. Posso tentare di avvicinarli, ma non sarò mai uno di loro. La mia ricchezza è fatta di beni materiali, della reflex con cui li fotografo. Ma sono loro i veri vincitori, sono loro ad aver ricevuto in dono una bellezza divina.