Il luogo più inospitale della terra si trova in Dancalia, una regione dell’Etiopia. Qui le temperature superano i 50° centigradi e il caldo non dà tregua neanche di notte, quando si raggiungono i 35°.
Ho visitato la regione un paio di anni fa: è stata una esperienza talmente al limite dell’immaginabile che mi ha spinto ad aprire un blog di viaggi per fissare tutto nero su bianco. Le difficoltà che si incontrano in Etiopia forgiano il carattere, specialmente se si decide di visitarla nel periodo più caldo dell’anno.
Ebbene, in quale altro luogo del pianeta poteva crearsi una frattura nel terreno così profonda da spaccare l’Africa in due e farla scomparire sotto le acque di un nuovo oceano?
L’Etiopia è un luogo capace di forzare i limiti di ogni viaggiatore fino all’estremo. E sconvolgerà la geografia dell’intero pianeta.
Già nel 2005 gli scienziati avevano notato una strana fessura nella regione Afar, in Etiopia. Si era aperta di colpo, in meno di 10 giorni, accelerando un processo che di norma richiederebbe secoli.
Da quel momento, i ricercatori dell’università di Leeds hanno monitorato il fenomeno con rilevamenti satellitari. Oggi la crepa ha raggiunto la lunghezza di 60 km e la larghezza di 8 km.
Ci troviamo lungo la Rift Valley, dove la placca arabica e quella africana si allontanano. Siamo nelle vicinanze del Dallol, un antico cratere vulcanico la cui superficie è in continua liquefazione e dà vita a scenari psichedelici inimmaginabili. L’ho visitata sotto un sole cocente, rischiando di svenire. Ogni passo è costato fatica, ogni scatto è una medaglia sulla mia divisa di fotografo.
La voragine si è creata poco più a nord, nella regione Afar, al confine con l’Eritrea. Qui, grazie a condizioni climatiche uniche, si possono ammirare alcuni dei panorami più onirici del pianeta. Penso al lago Karum, o lago Assale, che si trova 120 metri al di sotto del livello del mare. Tutto intorno, una accecante distesa di sale marino brucia lo sguardo del viaggiatore. La sera, al tramonto, l’acqua salmastra del lago, profondo appena pochi centimetri, dà vita a riflessi dai colori incredibili. Si resta ammutoliti, dimentichi del caldo estremo, e si contempla l’infinito.
Gli scienziati non hanno più dubbi sulla natura del fenomeno. Non si tratta di un movimento tellurico, né del semplice allontanamento tra le placche. Evidenze dimostrano che siamo di fronte alla nascita di un nuovo oceano, che spaccherà in due il continente africano e cambierà per sempre la conformazione geografica del pianeta.
Se si pensa che proprio nella regione Afar furono rinvenuti i resti di Lucy, il più antico ominide di cui si ha traccia, non si può non cogliere una certa ironia. L’Africa è la terra natia di tutti gli esseri umani e sarà anche l’origine della fine del pianeta, almeno per come lo conosciamo.
La placca africana si muove con una velocità di mezzo centimetro annuo; quella araba supera i due. Il movimento combinato delle due placche darà vita ad una dorsale oceanica. La crepa che stiamo osservando porta questo processo ad uno stadio successivo: la sospinge una palla di magma sottostante, la cui tensione superficiale sta raggiungendo livelli tali da poter scoppiare da un momento all’altro.
Recenti rilevamenti sul cratere lavico dell’Erta Ale offrono ulteriori conferme a queste teoria. Chiamato “la porta dell’inferno”, Erta Ale è uno dei vulcani più attivi del pianeta. Pochi viaggiatori si spingono sui bordi del cratere, ma la vista della lava che ribolle al suo interno è impagabile. Quando ho deciso di affrontare il trekking per arrivare in cima al vulcano, la zona era ancora militarizzata. Un turista era stato fucilato per errore pochi mesi prima, eppure la prospettiva di poter vedere la lava ribollire sotto i miei piedi vinceva ogni timore.
Partire per la Dancalia significa affrontare un viaggio ai confini del mondo. Significa superare le proprie paure, i disagi fisici, i limiti mentali. La Dancalia porta il viaggiatore in un’altra dimensione.
Immagino la voragine che tiene il mondo col fiato sospeso. Si allargherà poco a poco, si trasformerà in un lago, poi in un mare e, infine, in un oceano sconfinato. Spaccherà l’Africa in due. La inghiottirà letteralmente. Gli scienziati stimano che ci vorranno da 5 a 10 milioni di anni, ma una cosa è certa.
La Dancalia sconvolgerà la geografia del pianeta così come stordisce ogni viaggiatore che vi ha messo piede.
Pensavo a tempi geologici molto più lunghi.
Invece il pianeta ci sorprende.
Mamma mia…sarebbe incredibile vivere questa esperienza…
L’Africa,i suoi profumi ,i suoi colori ,uno dei più bei viaggi della mia vita!!!
Uno dei viaggi piu belli fatti in assoluto, forse anche il più faticoso…
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
7 Comments
Uno dei viaggi più belli della mia vita 💚
Dicono che se vai a fare un viaggio in Africa quando torno dopo un po’ ti viene il mal d’Africa. Quanto ci vorrei andare …. prima o poi…❤️Dicono che se vai a fare un viaggio in Africa quando torno dopo un po’ ti viene il mal d’Africa. Quanto ci vorrei andare …. prima o poi…❤️