Se volete ottenere l’illuminazione, non dovete studiare innumerevoli insegnamenti. Approfonditene solo uno. Quale? La grande compassione. Chiunque abbia grande compassione, possiede tutte le qualità del Buddha nel palmo della propria mano.
– Gautama Buddha
Le statue di Dazu sono una serie di sculture religiose risalenti al VII secolo d.C. che si trovano disseminate nelle colline intorno a Dazu, in Cina, nei pressi di Chongqing.
Realizzate come tributi devozionali, rappresentano immagini del Confucianesimo, Buddhismo e Taoismo.
Le vite dei cinesi sono state modellate per oltre un millennio attraverso le riflessioni di Gautama Buddha, le massime comportamentali di Confucio e la mistica taoista. L‘idea stessa che esista un sito religioso in cui coesistano, mescolandosi, i tre differenti credi mi entusiasma.
La portata di quest’opera è sorprendente: nel corso di oltre due secoli, prefetti, monaci, nobili e gente comune hanno scavato nella roccia oltre 50.000 statue con oltre 100.000 iscrizioni ed epigrafi. Nel 1999, le statue di Dazu sono state inserite tra i Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.
Tra le principali grotte, quelle di Baodingshan e Beishan sono tra le più visitate. I fedeli accendono poi candele nel vicino tempio di Shengshou.
Visito le grotte con curiosità e fascinazione, fino ad arrivare davanti alla suggestiva statua della Dea Guan Yin, forse la più famosa del complesso. Dopo un lungo e complesso lavoro di restauro, durato 8 anni, la statua è stata riaperta al pubblico nel 2015.
Guan Yin significa letteralmente “colei che rivolge lo sguardo al suono (delle grida del mondo)” ed è la divinità buddista della misericordia. Le sue mille mani e mille occhi sono protese verso i fedeli, pronte a farsi carico delle sofferenze del mondo.
La leggenda risale a duemila anni fa e narra di un re che aveva tre figlie. Il suo più grande desiderio era di poterle maritare con profitto. Ma Miao Shan, una delle figlie, desiderava invece diventare una monaca buddista e alleviare il dolore del mondo.
Indispettito dalle aspirazioni della figlia, il re la rinnegò e la mandò in esilio.
Quando giunse la vecchiaia, il re cadde malato. Un vecchio monaco in visita al regno gli disse: “Per poter guarire è necessario che ingeriate una pozione distillata dalle braccia e dagli occhi di chi è disposto a concederveli liberamente”. Nessuna delle sue due figlie rimaste al suo fianco fu disponibile a fare un tale sacrificio.
Il re stava per darsi per vinto quando improvvisamente ricevette il dono tanto desiderato. Qualcuno si era privato dei suoi occhi e delle sue braccia e glieli aveva inviati in dono. Utilizzate per creare un elisir magico, le braccia e gli occhi del benefattore riuscirono a guarire il re che desiderò conoscere l’autore di tanta generosità.
Il vecchio monaco gli indicò la strada e, giunto a destinazione, il re si meravigliò di trovarsi di fronte a sua figlia, che si era volontariamente strappata gli occhi e tagliata le braccia in un atto di amore e misericordia.
In quel momento, un lampo di luce la inghiottì e trasformò Miao Shan nella dea Guan Yin. Le braccia e gli occhi che si era strappata furono sostituite da mille braccia e mille occhi, pronti ad essere donati a tutti coloro che soffrono.
Osservo questa statua, che accoglie le nostre richieste e i nostri dolori da 800 anni. Sarei capace di donarmi in questo modo per compassione? Il mio cuore sarebbe capace di contenere così tanto amore? Ringrazio la dea con lo sguardo e mi sento vicino ai tanti devoti che si inchinano a lei lasciandole in pegno i propri dolori.
Grazie a te! Mi ha fatto davvero piacere leggere il tuo messaggio! Spero ci terremo in contatto. ❤️
Bellissimo racconto. Conoscevo il budda di Dazu per fama, ma scopro ora che è una Dea…meraviglia! Stupende foto ed entusiasmante racconto. Grazie!!
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5 Comments
Stupendi, foto e racconto
Sarei dovuta partire a maggio. le condizioni che sta attraversando il mondo mi hanno fatto desistere dal forzare la mano. curiosa ho cercato un blog di viaggi che mi parlasse di queste terre e ho incontrato te. Le tue parole mi hanno permesso di fare un viaggio, seppur mentale, unico!
Continuerò a leggere i tuoi post perché sono avvincenti, sentimentali e veri. Avevo bisogno di comunicarlo. Grazie Andrea.