Di solito chi visita l’India per la prima volta sceglie le bellezze del Rajasthan e torna con gli occhi pieni delle meraviglie del Taj Mahal. Qualcuno rimane segnato dalle forti contraddizioni e ingiustizie del paese e si promette di non farvi più ritorno; altri, invece, subiscono una tale irrefrenabile fascinazione che non vedono l’ora di organizzare un secondo, un terzo, un quarto viaggio.
Se siete già stati in India e ve ne siete innamorati o se state per recarvici per la prima volta ma cercate un itinerario meno turistico del solito, ecco tanti buoni motivi per scegliere il Tamil Nadu.
Con i suoi templi scavati nella roccia o edificati come fortezze nei centri cittadini, il Tamil Nadu è un santuario a cielo aperto.
Qui Shiva viene venerato con un entusiasmo e un fervore quasi mistico. Visitare i templi, sempre affollatissimi, è il modo migliore per incontrare folle di giovani fedeli con gli occhi pieni di vita e di speranza per il futuro; prenotare una visita guidata vi assicurerà poi ore di racconti suggestivi sulla vita di Shiva e Parvati, sul loro figlio Ganesh e l’amato toro Nandi.
La sera, lasciatevi coccolare dalla ricchissima cucina tamil, dai sapori speziati e decisi; passeggiate lungo i viali dei quartieri alla moda di Chennai e Pondicherry, visitate gli ashram dei più famosi guru indiani, perdetevi nelle suggestioni hippie di Auroville; assistete ad uno spettacolo di danza tradizionale indiana e conoscete la cultura delle popolazioni dravidiche di questa assolata e vivace regione.
Il Tamil Nadu è uno stato nel sud dell’India e confina a ovest con il Kerala e a nord con il Karnataka e l’Andrha Pradesh. La sua capitale è Chennai, la quarta più grande città del paese, ma la sua anima storica è Madurai, cittadina millenaria dedita al commercio sin dai tempi dell’impero romano.
La cultura Tamil è tra le più antiche al mondo ed è rimasta per lo più indipendente da occupazioni esterne. Le popolazioni dell’India meridionale, che si identificano nel termine “dravidico”, si sono infatti evolute per oltre 2.000 anni subendo pochissime interferenze da parte degli ariani stanziatisi nel nord del paese. Ancora oggi, i Tamil sono orgogliosi della purezza delle loro tradizioni e difendono il tamil, la loro lingua, opponendosi all’imposizione dell’hindi come unica lingua nazionale.
Di carnagione più scura rispetto agli indiani del nord, i Tamil sono un popolo di grande slancio vitale, di temperamento entusiasta e di grande fede religiosa. L’induismo è di gran lunga il credo più diffuso, seguita a grande distanza da cristianesimo e islam. Il buddismo è la religione meno diffusa, con solo lo 0,02% di fedeli.
Oggi il Tamil Nadu è una regione sospesa tra presente e futuro, tra tradizione e innovazione. Benché la sua economia sia ancora prevalentemente agricola, sempre più persone trovano lavoro nelle multinazionali dell’informatica che si stanno stabilendo nell’area.
Se decidete di vistare il Tamil Nadu, entrerete in contatto con una pagina di storia unica che ha dato il meglio di sé nell’architettura sacra, nella danza e nella pittura.
Il periodo migliore per visitare l’India è tra ottobre e febbraio, dopo il passaggio del monsone, quando la stagione è più fresca e si celebrano diverse festività importanti.
Ovviamente le condizioni climatiche cambiano notevolmente da regione e regione.
Per godere al meglio di un viaggio in Tamil Nadu, è consigliabile partire tra novembre e marzo: il clima è caldo, senza essere torrido, e le precipitazioni scarsissime.
A novembre, durante i plenilunio, si celebra poi il Diwali, ossia la Festa delle Luci, un evento molto sentita. Non fatevi invece sedurre dall’idea di festeggiare in Tamil Nadu un capodanno indimenticabile. Fatta eccezione per alcune metropoli, come Chennai e Madurai, il capodanno occidentale è poco sentito e i festeggiamenti si limitano a pochi fuochi d’artificio, esplosi per lo più dagli alberghi turistici.
Chennai (o Madras) è la capitale del Tamil Nadu e spesso il punto di partenza per un tour della regione. Perdetevi nel caos del traffico cittadino: in India non c’è tempo per la fretta e Chennai è il posto adatto per capirlo!
Dedicatevi una rilassante passeggiata a Marina Beach e Mylapore, il quartiere più modaiolo della città. Non lasciatevi scappare una visita al Kaleeshwarar Temple e, se ne avete la possibilità, prenotate un biglietto per uno spettacolo di danza Odissi, la più antica tra le sette forme di danza classica indiana. L’eleganza dei movimenti saprà ammaliarvi.
A circa 40 km da Chennai, si trova una grande riserva di rettili. Anche se ha le sembianze di un comune zoo, Il Madras Crocodile Bank assolve il nobile compito di tenere in vita alcune delle specie di rettili a rischio di estinzione nel paese.
Qui potrete vedere alligatori, coccodrilli, ogni genere di serpente locale e soprattutto lo straordinario drago di komodo, dal morso velenosissimo.
Cartelli scritti in inglese vi intratterranno con incredibili curiosità sul mondo dei rettili. Ad es. sapevate che i coccodrilli possono restare immersi per oltre un’ora senza respirare? E che ogni anno in India un milione di persone vengono morse da serpenti e 50.000 ne muoiono?
Patrimonio mondiale dell’UNESCO dal 1984, Mammalapuram è una città capace di ammaliare. Qualsiasi sia la durata del vostro viaggio in Tamil Nadu, non mancate di visitare il sito di Mamallapuram Hill, con il faro e i numerosi tempi di Shiva della dinastia Pallava, tutti interamente scavati nella roccia.
Per non parlare dell’incredibile palla di burro di Krishna, un masso in bilico su un declivio che si tiene in equilibrio a dispetto di ogni legge della fisica. Il caldo afoso e l’ospitalità della gente faranno da sfondo all’Arjuna’s Penance, uno dei più importanti bassorilievi di tutta l’India.
La religione induista differisce in tutto e per tutto da quella cristiana. Shiva è il dio che crea il mondo ma anche colui che lo distrugge. La spiritualità induista non è separata da aspetti assai terreni. Lo capirete arrivando a Tiruvannamalai, città nata sul monte sacro Arunachala, dove si dice Shiva abbia riportato la luce nel mondo con un grosso fallo infuocato.
Visitare lo spettacolare Arunachalaleswarar Temple vi aiuterà poi a familiarizzare con la struttura tipica dei templi dell’India meridionale, con le torri di accesso (gopuram), la vasca centrale per le abluzioni dei fedeli e i santuari dedicati alle divinità induiste.
Un altro aspetto caratteristico del Tamil Nadu è la presenza di numerosi ashram, fondati da santoni e guide spirituali indiane, dove si può sperimentare uno stile di vita alternativo, basato sullo yoga e la meditazione.
Il più famoso di tutti è Auroville, una comunità hippy fondata da un maestro di yoga, sri Aurobindo, insieme alla Madre (una guru spirituale di origini francesi).
Ad Auroville circa 4.000 persone vivono senza denaro, senza leggi e soprattutto senza pregiudizi.
Il Matrimandir, la cupola dorata dove i residenti vanno a meditare, è l’attrazione principale dell’ecovillaggio. Non perdetela.
Pondicherry è la meno indiane delle città del Tamil Nadu, eppure è tra le preferite da molti turisti europei.
Fino al 1954, Pondicherry è stata infatti sotto il dominio coloniale francese, come dimostrano gli spaziosi viali alberati, le case in tipico stile coloniale e le colorate bougainville che decorano ogni angolo cittadino.
Pondicherry è oggi una cittadina versata al turismo: se sentite la mancanza di una bistecca ai ferri, di un buon caffè espresso e di croissant farciti alla crema, non resterete delusi.
Kumbakonam, città strategica nel medioevo e oggi poco più che crocevia di strade, è sede di ben 2 siti pratimonio dell’Unesco appena fuori delle mura cittadine.
Visitate il Kumbeshwara Temple, dove si dice che Shiva stesso abbia posto il suo lingam (la statua che rappresenta il suo pene, un oggetto veneratissimo in tutta l’India!) e la grande vasca sacra Mahamaham Tank, dove la leggenda vuole che confluiscano le acque dei fiumi più sacri dell’India, tra cui il Gange.
Di sicuro nel vostro viaggio in Tamil Nadu, accumulerete una quantità indefinita di ritardi… ma fate in modo di visitare Thanjavur!
L’antica capitale dell’impero Chola è di una vitalità stordente: il tempio di Brihadeeshwara, interamente in granito, offre tonalità che cambiano in base alla luce del sole e ospita la più grossa statua del toro Nandi di tutta l’India. Anche il lingam nel santuario di Shiva è gigantesco: ben 4 metri!
Nel Palazzo Reale dei Maratha, poi, si può osservare un gigantesco scheletro di balena. Forse non ha molto senso, ma l’India è fatta così!
Fort Thirumayam è una delle due fortezze sopravvissute fino ai giorni nostri in Tamil Nadu. Il sito è ancora poco conosciuto, tant’è vero che non viene trattato nemmeno dalla Lonely Planet, ma è stato ristrutturato di recente.
È sulla rotta che porta da Thanjavur a Madurai e può essere un buon punto per fare una sosta!
Concludete il vostro tour a Madurai, conosciuta come l’Atene dell’est.
Città millenaria che commerciava spezie con Roma già 2000 anni fa, Madurai è l’emblema dell’India sospesa tra passato e futuro. Il Meenakshi temple è un capolavoro assoluto di architettura sacra, al pari del Taj Mahal, così pure il palazzo reale Tirumalai Nayak Palace. Per non parlare delle vivaci strade del centro urbano, dove si può mangiare di tutto e essere accolti come amici di vecchia data.
Un viaggio in Tamil Nadu non comporta attenzioni e precauzioni particolari.
Mi sento però di consigliarvi di portare una scorta di contanti, da tenere in un marsupio piatto nascosto in vita, perché può capitare di non trovare i bancomat aperti o di vedere la propria carta di credito rifiutata.
Considerato il clima soleggiato, portate vestiti leggeri, ma anche una felpa per proteggervi dal fresco serale; non dimenticate tutto l’occorrente per proteggervi dal forte sole diurno (crema solare, cappello, occhiali da sole) e dagli insetti (repellenti per zanzare).
Molti alberghi non avranno condizioni igieniche molto curate: se i materassi appaiono sporchi, vecchi e macchiati di sangue, sarà meglio passarci sopra una spruzzata di Biokill, ma senza esagerare! Portate anche un sacco lenzuolo e un cuscino gonfiabile, in caso non riusciate proprio ad adattarvi allo squallore della camera.
Fate attenzione agli orari dei templi: di solito, gli edifici sacri e i musei chiudono all’ora di pranzo per riaprire di primo pomeriggio. Può capitare di accumulare ritardo sulle strade indiane e di non poter visitare la destinazione del giorno.
Chiedete conferma agli alberghi di ogni prenotazione effettuata, soprattutto se non vi richiedono un anticipo. A Pondicherry, la più europea delle città del Tamil Nadu, la mia prenotazione è stata annullata senza che mi venisse notificato. Il motivo? Rivendere ad altri la mia stanza, ovviamente a prezzo maggiorato, durante le festività natalizie. Ho dovuto accontentarmi di una notte in un albergo davvero scadente (e qui è tornato molto utile il biokill in borsa per uccidere ogni spettro di pulci e zecche nel letto!).
La carta igienica non è un oggetto di uso comune in India. I water indiani sono dotati di un apposito getto, inserito nel sedile, che serve a lavare le parti intime dopo aver usufruito dei servizi igienici. Gli occidentali possono trovarlo scomodo da usare e poco igienico. Ecco perché consiglio di mettere in valigia una adeguata scorta di carta igienica. Non ve ne pentirete, credetemi.
Fate attenzione ai cibi troppo piccanti e, soprattutto, alle verdure crude. In India la diarrea del viaggiatore è sempre in agguanto e può rovinarvi il viaggio!
Infine, portate con voi una borsa di primo soccorso contenente garze e acqua ossigenata, antipiretici, antistaminici e antibiotici ad ampio spettro, antidiarroici e regolatori del transito intestinale. Nel dubbio, chiedete consiglio al vostro medico di famiglia che vi saprà consigliare per il meglio.
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2 Comments
Ciao sono una ragazza di origine indiana e sono stata adottata tantissimi anni fa! Sto leggendo il tuo viaggio in India e lo trovo bellissimo! Le tue foto sono meravigliose.. complimenti! Volevo solo farti i miei complimenti!
Grazie di cuore!